Chi produce i motori MV Agusta? Ha subito un terremoto dietro l’altro: come stanno oggi le cose

Il produttore italiano MV Agusta continua a realizzare moto molto esclusive con motori top. Scopriamo il destino del brand italiano.

Prendiamoci un caffè e una pausa in compagnia di Agostini, e immaginiamo un dialogo tra noi e il campione di motociclismo più titolato della storia, per raccontare una favola tutta italiana: MV Augusta. Passo della Fusa ora 9.00 del mattino, un gruppo di motociclisti chiede l’autografo a un bell’ uomo, avanti con gli anni, ma in gran forma fisica, è Ago e la sua mitica MV Augusta 500, un pezzo di storia italiano in carne ed ossa che sorride, firma autografi e racconta aneddoti e dispensa consigli a giovani motociclisti che ascoltano il guru delle due ruote.

Il produttore italiano MV Agusta
Motori MV Agusta (Ansa) Allaguida.it

Parte raccontando dagli esordi, o quasi, il passaggio a MV, il debutto nel motomondiale, le sfide, le rivalità con le moto giapponesi, ma anche Aermacchi, Benelli, Bultaco, Husqvarna, Paton, Matchless, Norton, Triumph, che non riuscirono minimamente a scalfire i suo predominio. Una raffica di vittorie e di successi che fanno di Ago l’imperatore di tutti i tempi in classe 350 come in 500. Il declino di MV Augusta compromette la sua carriera e le vicende societarie legate alla famiglia Castiglioni prima e Massimo Tamburini poi, fanno dell’azienda italiana una araba fenice.

Ago ricorda che nel 1994 il Gruppo Cagiva era sotto una notevole pressione finanziaria e, alla fine dell’anno, il Cagiva Racing Department chiuse. Il capo reparto Riccardo Rosa assunse quindi il controllo del progetto F4, che tornò a Schrianna. Ad Andrea Goggi, ingegnere Cagiva dal 1988, fu affidata la riprogettazione del motore. A Massimo Tamburini fu affidato il compito di finalizzare il telaio e lo stile.

La storia della MV Agusta

Ormai si era deciso che la F4 sarebbe stata una MV Agusta e a Tamburini fu data libertà di progettare rispettando le peculiarità di MV Agusta utilizzando un motore a 4 cilindri frontemarcia progettato e costruito integralmente in Italia. Nel 2004, nonostante MV Agusta diventasse il marchio principale del gruppo Cagiva, a causa di problemi di liquidità, Claudio Castiglioni, prima tentò un accordo con il gruppo Piaggio senza successo, poi fu costretto a vendere una quota maggiore della sua partecipazione in MV Agusta (65% del capitale sociale) alla Malese Proton, per 70 milioni di euro creando un nuovo gruppo, denominato non più Cagiva ma Gruppo MV Agusta.

MV Agusta, la storia nel segno di Agostini
Agostini in sella alla MV Agusta (Ansa) Allaguida.it

Un anno dopo Proton vendette le sue azioni alla holding finanziaria italiana GEVI SpA per la cifra di un euro. Nel 2008, Harley-Davidson annunciò di aver firmato un accordo definitivo per l’acquisizione del Gruppo MV Agusta (compreso il Marchio Cagiva) per 70 milioni di euro, completando l’acquisizione l’8 agosto 2008. Claudio Castiglioni rimase presidente. Harley-Davidson investì 40 milioni di euro e lanciò un nuovo modello a tre cilindri: la F3 disegnata da Ezio Mascheroni. Nell’ottobre 2009 però Harley-Davidson decise di vendere MV Agusta.

Il 6 agosto 2010 la nuova società MV Agusta, finanziariamente sana e seriamente rinnovata, fu acquistata dalla famiglia Castiglioni alla cifra di 1 euro simbolico. Il 17 agosto 2011, dopo una lunga malattia, all’età di 64 anni, muore Claudio Castiglioni. Il 15 marzo, 2024, KTM AG (azienda controllata di Pierer Mobility, assieme a Husqvarna e GasGas), acquisisce il 50,1% di MV e la gestione industriale.

Il 29 novembre 2024 KTM AG e le sue controllate KTM Components GmbH e KTM F&E GmbH hanno presentato istanza di fallimento presso un Tribunale Regionale austriaco, con debiti che ammonterebbero a 2,9 miliardi di euro e diventa ufficiale l’acquisizione di MV da parte della Famiglia Sardarov, tramite la società Art of Mobility S.A. di cui Timur Sardarov è il CEO. Ago, come se nulla fosse, indossa il casco e monta in sella. E’ il ragazzo di sempre, solo con più rughe e più storie da raccontare.

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