Coronavirus, divieto di spostamento dal Comune di residenza

L’ordinanza pubblicata in Gazzetta Ufficiale in un’edizione straordinaria, adottata congiuntamente dal ministro della Salute e da quello dell’Interno per l’emergenza coronavirus, pone il divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in Comune diverso da quello in cui si trovano. Salvo che per comprovate esigenze lavorative o di assoluta urgenza, ovvero per motivi di salute, vige quindi il divieto di spostamento dal Comune di residenza.

Il provvedimento aveva preceduto il nuovo Dpcm firmato dal presidente Giuseppe Conte ed era stato emanato con urgenza proprio per impedire il diffondersi del contagio. Per questo la ministra Luciana Lamorgese ha disposto l’allertamento di questure e prefetture per intensificare i controlli sia nelle stazioni e sulla rete autostradale.

Divieto di spostamento dal Comune di residenza, multe e sequestro auto

Lo stop totale è figlio del continuo verificarsi di fughe dal nord al sud dopo l’ulteriore stop alle attività produttive. Al momento chi contravviene al divieto rischia la denuncia per l’articolo 650 del codice penale che prevede l’arresto fino a tre mesi e l’ammenda. Ma il governo sta valutando anche la possibilità di emanare un nuovo provvedimento con sanzioni più severe.

Tra queste, se si circola senza giustificato motivo, quello del possibile sequestro della vettura, vista come uno strumento per commettere un reato. E quindi potrebbe essere sequestrata dalle forze dell’ordine. Sebbene non sia definito nessun punto a riguardo nel Dpcm, il sequestro dell’auto potrebbe essere applicato dalle forze dell’ordine. Si applicherebbe all’estrema evidenza, qual è certamente lo spostamento fuori comune per il quale la persona non fornisce una giustificazione in linea con l’obiettivo della legge. In tal caso il mezzo dovrebbe comunque essere affidato alla stessa persona, il quale dovrà poi tenere il proprio mezzo (auto o moto) a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Tampone a bordo dell’auto

Nel frattempo a Fabriano, nelle Marche, è partito un progetto pilota. Quello del tampone a bordo dell’auto. Il progetto prevede di effettuare i tamponi in auto, nel proprio mezzo, per garantire maggiori livelli di efficienza del servizio e un’estensione delle potenziali capacità di eseguire tamponi in sicurezza. Il progetto, promosso dagli operatori che seguono tamponi a domicilio, è stato immediatamente accettato anche dalle autorità sanitarie. Non avverrà però alle postazioni di controllo delle forze dell’ordine. Ci sarà accordo tra gli operatori sanitari e lo stesso automobilista che dovrà recarsi nel luogo e orario concordato con la propria vettura.

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