
La Presidentessa della Commissione UE, Ursula von der Leyen ha annunciato una serie di approfondimenti per comprendere se l’arrivo nel Vecchio Continente del brand cinese intaccasse la produzione europea, facendole concorrenza sleale attraverso aiuti diretti o indiretti, proveniente dallo Stato. In questo caso sarebbe stato necessario apporre dei limiti per evitare “un’invasione” sconveniente. Infatti, come conseguenza sono giunte delle restrizioni circa alcune materie prime come gallio, germanio e grafite, quest’ultima fondamentale per gli anodi delle batterie.
Proprio sulla grafite si è quindi aperto un caso. Il 66% della produzione globale, infatti, giunge dalla Cina e subirà delle limitazioni alle vendite sia verso l’Europa che verso gli USA. Precisamente sarà governata al ribasso la distribuzione per quel tipo di grafite utile per la costruzione delle batterie, ovvero sintetica e altamente pura e in scaglie. Quella di basso grado, utile per lubrificanti e industrie dell’acciaio, continuerà a non avrà barriere. Una guerriglia appena iniziata, ma che per il momento sembra avere avuto i primi frutti.
La Cina produrrà le sue vetture in Europa: il marchio dà il grande passo
A inibire l’approdo della produzione cinese in Europa inizialmente sono stati i dazi doganali pesanti come un salasso e i vari disincentivi economici nei confronti del costruttori asiatici. Tuttavia, la Cina non si è data per vinta, anche perché è decisamente più impellente l’aspirazione di arrivare predominante sul mercato europeo. Comincerà infatti la sua produzione di vetture nel Vecchio Continente, precisamente in Ungheria.
