Immatricolazioni auto: a febbraio mercato Italia -12,3%

Nel mese di febbraio in Italia sono state immatricolate 142.998 auto, con un calo del 12,3% rispetto allo stesso mese nel 2020. Nei primi due mesi dell’anno le vetture immatricolate sono 277.145, il 13,1% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. I dati sono stati comunicati dal ministero dei Trasporti

Il gruppo Stellantis ha immatricolato in Italia a febbraio 59.047 auto, il 13% in meno dello stesso mese del 2020, con una quota pari al 41,3% del mercato (-0,3%). Nei primi due mesi dell’anno le immatricolazioni del gruppo sono state 111.669, in calo del 17,3% rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso, con la quota che scende dal 42,3% al 40,3%.

A pesare sulle immatricolazioni è stata la pandemia

A pesare sulle immatricolazioni di auto in Italia è stata l’accelerazione della pandemia. Il calo del mercato però non è troppo negativo grazie al sostegno alla domanda degli incentivi previsti dalla legge Finanziaria.

Il Centro Studi Promotor segnala che “lo stanziamento per gli incentivi alle auto verdi è più che sufficiente per far fronte alle richieste nell’intero anno” mentre invece “lo stanziamento per le vetture con alimentazione tradizionali si sta esaurendo molto rapidamente” . Il Csp segnala inoltre che dal giorno dell’apertura delle prenotazioni 155 su 250 dei milioni stanziati sono stati prenotati e che di questo passo “lo stanziamento si esaurirà intorno al 25 marzo“. Inoltre, mentre nel mese di aprile le vendite potrebbero essere “ancora sostenute dagli incentivi già prenotatigià da maggio “l’effetto congiunto dell’accelerazione della pandemia e della fine degli incentivi potrebbe stritolare il mercato dell’auto.

“Fino a prova contraria – osserva Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotorl’obiettivo del Governo è sostenere l’economia per raggiungere quest’anno quantomeno l’incremento del 4% del Pil previsto dall’Istat. Il raggiungimento di questo obiettivo non è compatibile con un settore dell’auto al collasso. E aggiunge: “occorre che il Governo rifinanzi immediatamente gli incentivi per le auto più richieste dal pubblico. È anche indispensabile che il Recovery Plan preveda interventi significativi per sostenere il settore dell’auto strategico anche per la transizione ecologica“.

Secondo Paolo Scudieri, presidente dell’Anfia: “nel secondo mese dell’anno, assistiamo nuovamente a una “performance negativa del mercato dell’autodal momento chevolumi così bassi non si vedevano da febbraio 2015“. Inoltre “pur in presenza di un migliorato clima di fiducia di consumatori e imprese si rileva un peggioramento nel mese, evidentemente per via di una situazione economica ancora critica che necessita di tempo e interventi adeguati ad una vera ripartenza”. Per cui “le misure di incentivazione alla domanda, in vigore fino a fine giugno si confermano indispensabili per sostenere il comparto in un momento delicato”.

Il dato conferma la pesante condizione del mercato dell’automotive

“Il dato sulle immatricolazioni di febbraio conferma la pesante condizione in cui versa il mercato dell’automotiveafferma Michele Crisci, presidente dell’Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere una situazione critica che fa presagire un drammatico e ulteriore peggioramento quando prevedibilmente a fine marzo, inizio aprile, i fondi destinati agli incentivi saranno esauriti”.

E si augura che “il Governo decida di rinnovare quanto prima il sistema degli incentivi”, il cui utilizzo sta dimostrando un grosso beneficio ambientale. “Le nostre valutazioni indicano che l’incentivazione governativa dei mesi estivi è stata usata per il 60% per l’acquisto di auto ‘verdi’ ed Euro 6 a fronte della rottamazione di vetture obsolete e inquinanti”.

I dati elaborati dall’Unrae sull’andamento del mercato indicano nel 2020 una perdita di fatturato per il settore pari a 10 miliardi di euro, che per le casse dello Stato si traduce in mancate entrate in termini di Iva per 1,8 miliardi conclude– una cifra rilevante alla quale, nell’ipotesi pessimistica di una ulteriore depressione del mercato dell’auto, si rischia di aggiungere anche la chiusura di aziende e la perdita di migliaia di posti di lavoro con i relativi danni economici e sociali”.

Impostazioni privacy