Horacio Pagani ha vissuto diverse fasi dell’industria dell’automotive. Conosce bene il mercato e ha raccontato un aneddoto sulle supercar alla spina.
E’ palese che almeno alle nostre latitudini non ci sia alcun interesse per una tecnologia che non scalda i cuori. L’elettrico può essere una valida soluzione per city car in città troppo inquinate per essere vivibili, ma quando parliamo di auto potenti il discorso cambia. Il DNA delle Pagani è inimitabile e, nonostante l’avvento dei motori ibridi, continua a essere poggiato sui V12 aspirate della Mercedes AMG. Una scelta che sembra logica, seguendo il diktat voluto dai collezionisti.

Nessun petrolhead potrebbe mai ripudiare i motori che li hanno fatti innamorare per una nuova tecnologia green. Non c’è alcuna possibilità che una hypercar full electric possa scaldare i cuori degli appassionati in futuro. L’unico grande rischio per costruttori come Pagani è che ci sia una contrazione delle vendite. Per questo Horacio Pagani, dopo aver costruito un impero, ha deciso di evitare di lanciarsi con largo anticipo sulla tecnologia alla spina. Sarebbe stato un colpo al cuore per tutti i suoi clienti che non hanno manifestato alcun interesse per una hypercar full electric.
Pagani, scelta controcorrente
Il mondo intero si sta lanciando nella produzione di auto elettriche potentissime. Persino la Ferrari nel 2026 svelerà le linee della prima supercar alla spina. “Quando abbiamo iniziato lo sviluppo dell’Utopia otto anni fa, abbiamo dedicato un team a un modello completamente elettrico a batteria – ha annunciato Berridi a CarBuzz – L’idea era di lanciare un’Utopia elettrica e una versione a combustione. Non abbiamo mai pensato a un ibrido perché lo ritenevamo molto complesso. La tecnologia non era al suo apice in quel periodo“.

“Abbiamo presentato l’idea ai nostri concessionari e ai nostri clienti, ma nessuno ha mostrato interesse – ha dichiarato Berridi – Siamo un’azienda a conduzione familiare, quindi abbiamo dovuto abbandonare il veicolo elettrico a batteria. È un peccato perché abbiamo investito molto in ricerca e sviluppo. Eravamo molto vicini ai fornitori di Mercedes-AMG. Erano all’apice della tecnologia. Abbiamo dovuto annullare l’accordo. Dobbiamo creare un’azienda sostenibile e non possiamo andare contro i nostri interessi economici“.
“AMG ha omologato il motore fino al 2030 in Europa e fino al 2032 in California, e siamo fiduciosi che l’omologazione verrà estesa. È tutto molto confuso perché la legislazione cambia molto. Il V12 è una festa: poter omologare un cambio manuale con un V12. L’ingegneria meccanica è una festa intellettuale di cui il cliente ha bisogno. Non ci sono piani per abbandonare [il V12]“, ha concluso il portavoce Pagani.