Porsche 911 Carrera RS 2.7, il mito festeggia mezzo secolo

Porsche 911 Carrera RS 2.7, per gli appassionati a quattro ruote, rappresenta forse il modello più rappresentativo della dinastia Porsche e senza una delle migliori auto d’epoca ai giorni nostri. Sono passati infatti 50 anni da quando, per la prima volta, la vettura venne lanciata sul mercato; una ricorrenza che, nell’azienda tedesca, non hanno certo dimenticato di festeggiare rendendo onore alla propria vettura tanto che per celebrare il 50º anniversario della vettura, il Museo Porsche presente a Stoccarda (Germania) ospiterà una mostra speciale a partire dal 20 settembre.

Basata sulla “classica” 911, la 911 Carrera RS 2.7 doveva essere un’auto sportiva molto leggera e veloce come si intende anche dalla sigla RS che sta a significare Rennsport, che in tedesco si traduce in “race sport”. Una vocazione che fu chiara fin da subito anche nell’estetica con lo spoiler a coda d’anatra che migliorava l’aerodinamica e teneva ben salda la parte posteriore del veicolo sull’asfalto.

La tedesca più veloce

Non solo l’estetica, ma anche la meccanica e soprattutto il motore rendevano chiara quale fosse l’anima della vettura: sotto il cofano della 911 Carrera RS 2.7 c’era un motore da 2.7 litri capace di sviluppare 213 CV di potenza che ha fatto sì che la RS fosse l’auto tedesca di serie più veloce nel suo periodo, con uno scatto da 0 a 100 km/h di soli 5,8 secondi e una velocità massima di oltre 245 km/h.

Per Porsche 911 Carrera RS 2.7 il successo arrivò quasi subito: la casa, infatti, prevedeva di costruire 500 esemplari per omologare la 911 Carrera RS 2.7 per le vetture Special GT del Gruppo 4. Il 5 ottobre 1972 il nuovo modello fu presentato al Salone di Parigi, che si tenne alla Porte de Versailles ed entro la fine di quel novembre tutti i 500 veicoli erano stati venduti. Porsche fu sorpresa dal successo dell’auto e riuscì a triplicare i dati di vendita entro luglio 1973. Ne furono costruiti un totale di 1.580 esemplari.

Impostazioni privacy