Quanto costano colonnine elettriche e wallbox? Il dettaglio dei principali fattori

Uno dei principali obiettivi nell’imminente futuro per rinforzare un mercato delle auto elettriche ancora singhiozzante sarà inopinabilmente quello di installare un maggior numero di infrastrutture per la ricarica dei veicoli green. Parliamo quindi in soldoni di wallbox da casa e di colonnine stradali. Ma quanto costano colonnine elettriche e wallbox?

Sono le domande a cui Arera, l’Autorità di regolazione per l’energia, le reti e l’ambiente, ha dato una risposta attraverso un’indagine che ha preso in considerazione 225 dispositivi di ricarica con potenze da 2 a 350 kW prodotti da 24 aziende.

Lo studio di Focus Group

colonnine ricarica elettrica segmenti
Foto Gigieffe

La ricerca, effettuata dai Focus group sulla mobilità elettrica istituita dalla stessa authority ha classificato nel dettaglio 4 segmenti di mercato:

  • ricarica lenta o “Slow” (95 dispositivi), per ricariche fino a 7,4 kW;
  • accelerata o “Quick” (98), per ricariche fino a 22 kW;
  • veloce o “Fast” (20), per ricariche fino a 50 kW;
  • ultra-veloce o “Ultra-fast” (12), per ricariche oltre i 50 kW.

L’offerta di mercato risulta quindi particolarmente ricca per i segmenti Slow e Quick (cioe’ fino a 22 kW erogati in corrente alternata) con un totale di 193 dispositivi (l’86% del totale), dove opera il 78% delle imprese considerate.

Ben diversa e’ la situazione per i dispositivi a potenza maggiore, dove nel segmento Fast operano solo 9 aziende e in quello Ultra-fast 6, la metà delle quali solo con dispositivi in corrente continua.

I prodotti analizzati coprono una vasta gamma di esigenze. Da quelle tipiche di un contesto familiare o di piccolo ambito professionale (spesso con una sola presa e montate a muro, definite comunemente wallbox) a quelle più adatte per aziende, esercizi commerciali o pubbliche amministrazioni (colonnine con due prese e potenza non superiore a 50 kW).

Fino ad arrivare a prodotti molto più ingombranti e adatti soprattutto all’installazione lungo autostrade o importanti snodi di traffico extra-urbano (Ultra-fast).

Quanto costano colonnine elettriche e wallbox

i prezzi dei segmenti di ricarica
Foto Enel X

Per quanto riguarda i prezzi di acquisto l’analisi, pur particolarmente complessa per la grande varietà di prodotti e di approcci commerciali adottati dalle aziende, identifica i principali fattori di costo.

Per i dispositivi di ricarica lenta/Slow (fino a 7,4 kW) la spesa media per acquisto e installazione domestica di una wallbox e’ stimabile tra un minimo di 900 euro e un massimo di 1.500 euro, con un valore medio approssimativo di 1.200 euro IVA inclusa.

Esistono anche soluzioni low-cost che costano solo 700 euro, così come soluzioni ‘top di gamma’ da 1.700 euro e più, ma la fascia media risulta centrata intorno ai 1.200 euro.

Va segnalato che diverse case automobilistiche offrono un acquisto combinato auto-wallbox, con il dispositivo di ricarica ‘in omaggio‘.

colonnine ricarica elettrica quick
foto SDG

Per i dispositivi per ricarica accelerata/Quick (fino a 22 kW) i prodotti base (monopresa, con potenza di 11 kW e senza alcun meccanismo di autenticazione, ne’ connessione internet) possono avere prezzi di poco superiori a quelli del segmento precedente, compresi tra 700 e 1.300 euro + IVA.

Per una colonnina con 2 punti di ricarica, ciascuno da 22 kW, i prezzi tipici (reali al pubblico) possono invece variare nell’intervallo tra 2.000 e 4.000 euro + IVA (con funzionalità base i prezzi sono ridotti fino a 800-1.000 euro +IVA).

La fascia di prezzo più alta (tra 3.000 e 4.000 euro + IVA) corrisponde a dispositivi completi di tutte le funzionalità, come RFID e connessioni internet, o con SIM a bordo del dispositivo.

Per i dispositivi per ricarica veloce/Fast (fino a 50 kW), per una colonnina monopresa a corrente alternata da 44 kW, i costi variano tra 7.000 euro e 9.000 euro + IVA.

colonnine ricarica elettrica fast
foto ABB

Per dispositivi in corrente continua da 50 kW, la colonnina ha un costo compreso tra 22.000 e 29.000 euro +IVA, ma esistono dispositivi meno prestazionali pur se interessanti (come wallbox con una sola presa da 30 kW a 7.500 euro +IVA o colonnine da 24 kW, i cui prezzi possono variare tra 12.000 € (monopresa) e 19.000 euro + IVA).

I dispositivi per ricarica ultra-veloce/Ultra-Fast (oltre 50 kW) sono quelli più costosi. Per quelli compresi tra 60 e 150 kW, i prezzi a disposizione riguardano solo 3 dei 6 dispositivi totali censiti e variano tra 26.000 e 40.000 euro + IVA, crescenti con la potenza erogata.

colonnine ricarica elettrica ultra fast
foto Enel X

Per i dispositivi di potenza compresa tra 150 e 350 kW, i prezzi a disposizione riguardano 5 degli 8 dispositivi totali censiti e variano tra 54.000 e 80.000 euro + IVA, crescenti con la potenza erogata. 

Quanto costano colonnine elettriche e wallbox è quindi abbastanza chiaro. E gran parte del prezzo finale è legato alla componentistica necessaria per le interazioni con l’utente: display, chip RFID/NFC, possibilità di controllo tramite applicazioni mobili ecc…

Leggi anche: E-GAP la prima colonnina mobile di ricarica per auto elettriche

Ma va sottolineato quanto i dispositivi meno costosi sono quelli utilizzabili per ricariche gratuite ad accesso libero e che, quindi, non necessitano né di autenticazione (fisica o elettronica) né di connessione internet per gestire i pagamenti.

Per questo motivo, l’investimento necessario per acquistare un dispositivo destinato ad offrire ricarica gratuita ad accesso libero (ad esempio presso il parcheggio di un supermercato), può risultare nettamente inferiore (tra il 30% e il 50%) rispetto a quello richiesto per acquistare un dispositivo destinato ad erogare ricarica a pagamento e inserito in un circuito interoperabile.

C’è il bonus statale

colonnine elettriche bonus statale

Va detto, inoltre, che l’acquisto e le opere di posa della wallbox, ma anche delle altre colonnine, sono incentivati con una detrazione fiscale del 50%, applicata fino a un importo massimo di spesa di 3.000 euro.

La percentuale può salire addirittura al 110%, qualora gli interventi siano effettuati insieme a opere trainanti di efficientamento energetico.

Proprio i dispositivi domestici, poi, dall’1 luglio potranno beneficiare dell’aumento gratuito di potenza fino a 6 kW, voluto dalla stessa Arera, per gli utenti in bassa tensione nelle ore notturne e nei giorni festivi.

In tal caso, il risparmio stimato per i consumatori, che dovranno farne richiesta al gestore dei servizi energetici a partire da questo mese, va da 60 a oltre 200 euro l’anno.

Impostazioni privacy