Fusione tra Fca e Psa: nasce Stellantis

È ufficialmente nato Stellantis. La società creata dalla fusione del gruppo Fiat Chrysler Automobiles e Psa, cui appartengono i marchi Peugeot, Citroën, DS Automobiles, Opel e Vauxhall Motors, sarà il quarto costruttore automobilistico al mondo: 8,7 milioni di auto vendute, prodotte da oltee 400.000 dipendenti sparsi per il globo, per un fatturato totale di oltre 180 miliardi di euro.

Gli azionisti proprio oggi, lunedì 4 gennaio, hanno dato il via libera definitvo alla fusione dopo che il 31 ottobre 2019 era arrivato l’ok dell’Antitrust europeo. Il prossimo step, probabilmente già nelle prossime settimane, sarà il closing vero e proprio, poi Stellantis potrà procedere alla quotazione alle Borse di Parigi, Milano e New York.

La distribuzione dei dividenti di Stellantis

L’accordo firmato prevede, prima dell’apertura alle Borse, la ridefinizione delle cedole: una ridistribuzione necessaria per realizzare fusione alla pari.

L’intesa dei soci siglata oggi, prevede un ddendo di 2,9 miliardi per FCA. A questi, si andaranno a sommare 1,349 miliardi (ovvero, il 23%) di carta Faurecia, mentre agli azionisti di PSA da carta Faurecia saranno destinati 1,350 miliardi, con un incremento di liquidità pari a +2,7 miliardi rispetto al primo accordo. 

Exor è il primo azionista di Stellantis, con il 14,4%, Peugeot avrà il 7,2%, lo Stato francese il 6,2% e Dongfeng il 5,6%.

I marchi e il board di Stellantis

Tutti i 15 marchi già di proprietà delle due società, FCA e PSA, entreranno ufficialmente a far parte di Stellantis. La sede, presieduta da John Elkann, sarà in Olanda, mentre la guida del gruppo sarà Carlos Tavares, già CEO di PSA. Mike Manley ricoprirà il suolo di amministratore delegato.

Un nuovo piano indistriale

Se tutto va come deve, e quindi gli accordi e la divisione delle quote saranno coclusi entro fine gennaio 2021, già nei prossimi mesi si potrebbe dare avvio ad un nuovo piano industriale, con la presentazione dei modelli che andranno in produzione, le piattaforme utilizzate e gli stabilimenti produttori.

Quello che sia FCA che PSA hanno tenuto a precisare più volte negli ultimi mesi è che, comunque, la fusione non avrà alcun impatto negativo sull’occupazione nelle fabbriche.

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