UE supera la Cina per la vendita di auto elettriche

A fine 2020 l’Europa ha superato la Cina nella vendita di auto elettriche nel mondo. Gli analisti della IEA, ovvero l’International Energy Agency, sostengono che il cambiamento sia legato all’atteggiamento diverso delle autorità in UE e Cina.

Nel mondo sono stati superati i 10 milioni di vetture elettriche su strada. Questo, secondo gli analisti, è stato possibile per una crescita del 41% contro la contrazione del 16% del mercato auto tradizionale.

In Europa è cresciuta del 137% nel 2019

In Europa la vendita di auto elettriche ha toccato cifre importanti. Infatti, l’aumento nel 2019 è stato del 137% e ha toccato quota 1,4 milioni nel 2020. In Cine, invece, le vendite sono cresciute solo del 12% del 2020.

Secondo gli analisti della IEA, l’aumento della domanda di auto elettriche in UE è dettato dal nuovo quadro normativo favorevole. Quindi, maggiore attenzione sugli standard sulle emissioni di CO2 e gli incentivi sulle auto a zero emissioni. Quindi, secondo gli analisti, la scelta di passare alle auto elettriche non sarebbe dettata da una scelta degli automobilisti, ma più da norme e decisioni governative.

230 milioni di auto elettriche entro il 2030

“Le politiche esistenti in tutto il mondo suggeriscono una crescita sana in questo decennio: nello scenario delle politiche dichiarate, lo stock di veicoli elettrici a 4 ruote raggiungerà 145 milioni nel 2030, rappresentando il 7% della flotta dei mezzi stradali”. Questo è quanto si legge nell’analisi prodotta dalla IEA.

Inoltre, secondo l’analisi, se i vari Governi aumentassero gli sforzi per raggiungere più in fretta gli obiettivi climatici, ci potrebbero essere 230 milioni di auto elettriche entro il 2030.

Tutto questo, però, è legato ad alcune problematiche. La transizione, prima di tutto. Perché mentre i consumatori hanno speso, nel 2020, circa 120 miliardi di dollari per acquistare auto elettriche, i Governi mondiali hanno speso solo 14 miliardi di dollari per la transizione. Inoltre, bisogna rimanere “nei binari” per riuscire a raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi.

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