Lexus LF SA concept

Lexus LF-SA concept, anticipa la prossima citycar premium [FOTO]

Lexus LF SA concept

Di certo non si può dire sia banale, Lexus LF-SA concept. Merito del design, che al salone di Ginevra 2015 ha messo in mostra gli stilemi tipici del marchio su un prodotto dalle dimensioni ultracompatte. La prima domanda è: si farà? La seconda: quando? Alla prima avranno una risposta i vertici del marchio giapponese al salone, dove il concept si sottoporrà alla critica e inevitabilmente si valuterà l’accoglienza riservata. E’ chiamata a riempire il “vuoto” della gamma al di sotto della Lexus CT-200h, berlina di segmento C ibrida che in Italia non ha riscosso troppo successo. Per questo si è pensato a un prodotto che punti al segmento delle utilitarie, certo non quelle tradizionali, ma dai connotati premium: Mini, Audi A1, saranno loro due rivali.

Dimensioni e stile

Fari sdoppiati, con tecnologia led, calandra a clessidra e paraurti tormentato di spigoli e aperture, è la firma tipica Lexus sul frontale. La fiancata sfoggia due portiere, e all’interno si intravede una configurazione 2+2, più vicina al prodotto Toyota iQ che non a una potenziale utilitaria premium. Esercizio da show-car, impensabile che arrivi nel 2017-2018 in questa forma. Le dimensioni sono ampiamente al di sotto di quelle di un’utilitaria classica, perché 3 metri e 40 la posizionano ben 30 centimetri più in giù di una Opel Adam e grossomodo sui valori di Toyota Aygo. La larghezza, poi, fa registrare 1 metro e 70, a fronte di un’altezza di 1 metro e 43 centimetri.

Lexus LF-SA dovrebbe nascere dal pianale della Toyota Yaris, quindi proponendosi come un modello da meno di 4 metri di lunghezza, motorizzato con un nuovo turbo benzina di piccola cilindrata e un’alternativa ibrida. Se fosse così, avremmo un’utilitaria premium, ma se il concept confermasse le quote espresse a Ginevra, allora si riposizionerebbe sulle citycar da 3 metri e mezzo. Una segmento A parecchio chic, insomma.

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Quanto sia un contenitore di idee ancora da maturare lo svelano gli interni, che si permettono il lusso di un sistema di infotainment con display a ologrammi, due sedili veri e due posteriori “di fortuna”. Rarità assoluta per una citycar, la regolazione di volante e pedaliera per adattarsi alle misure del guidatore, vista la configurazione fissa del sedile, se non l’avanzamento per agevolare chi dovesse accedere ai posti dietro.

Fabiano Polimeni

Parole di FP

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