
Ci sono importanti aggiornamenti in materia di libretto di circolazione e certificato di proprietà. Stando a quanto dichiarato da addetti ai lavori, entro breve sarebbe finalmente pronto il decreto per il quale verrebbero accorpati in un unico foglio consentendo di risparmiare tempo e denaro.
La data di “shifting”, di transizione da certificato di proprietà autoveicoli in formato cartaceo ad omologo in forma digitale, è stata fissata per il 5 Ottobre. Ma sarà vero? Prima o poi vedremo i due fogli uniti sotto lo stesso documento? Difficile. C’è di mezzo la politica, l’Aci, il Pra, la Motorizzazione.
Tutte vicende che sembrano lontane ma che invece sono tutte intrecciate. Scopriamone di più.
Accorpare ACI, PRA e Motorizzazione?

La legge numero 124 del 7 agosto 2015, definita (a parole) riforma della pubblica amministrazione, ha incaricato il Governo di riorganizzare, attraverso appositi decreti legislativi, buona parte dell’apparato statale con l’obiettivo di ridurre i costi organizzativi. Quanti di questi decreti siano stati effettivamente varati e con quali dettagli, procedure ed effetti è sotto gli occhi di tutti.
Per quanto riguarda il trasporto privato, il comma 8 di quella legge, alla lettera d), prescrive espressamente che entro 18 mesi (quindi entro febbraio 2017) vengano trasferite le funzioni del Pubblico registro automobilistico al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Una frase molto importante di quel comma è la seguente: “previa valutazione della sostenibilità organizzativa ed economica“. Significa che, se ci sono troppi problemi, non se ne fa nulla.
Il problema più grosso è questo: se il PRA venisse trasferito direttamente al ministero, ne verrebbe tolta la gestione all’ACI e con essa i relativi fondi. Si tratta di una montagna di denaro, che porta anche notevole peso politico. Le conseguenze sarebbero ovvie.
Ecco quindi che di abolire il PRA non si parla più. Secondo le ultime voci, compiendo un vero e proprio tradimento dello spirito di quella legge il PRA non si abolisce più, l’ACI mantiene il suo ruolo e il suo potere. Nessun trasferimento, nessun accorpamento di banche dati.
Documento unico di circolazione: decreto pronto?

Cosa c’entra tutta questa vicenda con il Documento Unico di Circolazione? C’entra, in quanto non ci sarebbe l’accorpamento delle banche dati e quindi non ci sarebbe un archivio unico. A quanto pare però l’Italia dovrebbe diventare come tutti i paesi europei, con un solo foglio di circolazione.
Ci guadagna un minimo l’utente: dovrebbero diminuire i bolli necessari alla compravendita, passando da quattro a due. Scomparirebbero carta di circolazione e certificato di proprietà, sostituiti da un documento unico di circolazione. In questo modo, secondo il viceministro ai Trasporti Riccardo Nencini, i cittadini risparmierebbero 39 euro per ogni passaggio di proprietà.
La grancassa propagandistica sta rimbombando dicendo che quel famoso decreto del ministero dei Trasporti sarebbe pronto e ora è all’esame dei ministeri di Pubblica amministrazione ed Economia. Non è ancora arrivato al Consiglio dei ministri per la sua approvazione, cioè l’unica cosa che conta.
Parole di Claudio Anniciello