Audi RS 6, la familiare sportiva festeggia 20 anni

Audi RS 6 è uno di quei nomi che, nel mondo dell’automobilismo, ha segnato un’epoca. Era il 2002, infatti, quando la casa tedesca decise di esplorare il segmento delle station wagon ad alte prestazioni con il mitico modello.

Una vettura capace di aprire un nuovo modo di concepire le auto da famiglia. Era il 2002 quando gli ingegneri adattarono il motore, le sospensioni e la trasmissione. Venne cambiato anche l’aspetto estetico: l’auto crebbe di quattro centimetri sia in lunghezza che in larghezza. Nuove minigonne, uno spoiler per la Avant, cerchi da 18″ o 19″ e due terminali di scarico ovali sottolineavano le sue ambizioni sportive.

La storia di Audi RS 6

Nel 2008, poi, arrivò la seconda generazione, capace di avere una potenza di 580 CV, superiore anche alla R8 che aveva un massimo di 560 CV nella versione GT, permettendo ad Audi RS 6 di raggiungere una velocità massima di oltre 300 km/h. Nel 2013, poi, la potenza calò con l’abbandono del motore dieci cilindri in favore di un otto cilindri e quattro litri di cilindrata, cioè il motore più piccolo nella storia della RS 6. Fu abbandonata la versione berlina, lasciando in listino soltanto la Avant.

L’ultima nata, nel 2019, è quella della svolta ibrida con un  sistema mild hybrid a 48 volt che permettono alla RS 6 Avant di raggiungere comunque i 100 km/h in 3,6 secondi. La versione 2019, però, non è solo storica per il fatto di essersi convertita alla doppia propulsione ma anche per essere disponibile per la prima volta negli Stati Uniti come RS 6 Avant. L’ennesimo capitolo di una storia che dura da 20 anni.

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