Honda, rivoluzione elettrico: ecco svelato il nuovo SUV, il prezzo sorprende tutti

Honda rivoluziona tutto con il nuovo suv che lascia già a bocca aperta. Cosa sta effettivamente per accadere.

Honda è un’azienda semplicemente straordinaria. Il brand dei brand fra quelli orientali correlati al motorismo, non c’è dubbio. La multinazionale produce principalmente automobili e motocicli, ma è conosciuta anche per le ricerche effettuate nel campo della robotica. Produce annualmente la bellezza di oltre 14 milioni di motori e si trova ampiamente fra i primi costruttori a livello globale.

E’ quotata sia alla Borsa di Tokyo che in quella di New York. La sede è situata proprio a Tokyo. Il brand di cui vi stiamo parlando si è consegnato da tempo alla storia come uno dei più importanti di sempre, se non il più improtante.

Questa volta ha svelato un nuovo strepitoso SUV all’insegna dell’elettrico, quanto è bastato per accendere gli animi di milioni di appassionati e degli addetti ai lavori. Anche grazie al prezzo.

Honda, che storia: un’idea collega Tokyo al resto del mondo

Honda nel 2023 è il nome di un marchio blasonatissimo e che continua ad inanellare successi su successi. Ma non è sempre stato così. Come ogni azienda che nasce, infatti, anche l’attuale colosso dei motori è dovuto partire da zero. Il fondatore Soichiro Honda iniziò infatti un’attività di costruttore di pistoni nel 1937. Un qualcosa di assai lontano da ciò che il brand nipponico è oggi, no? Ben presto, comunque, divenne uno dei fornitori della Toyota. Allargò assai velocemente l’attività ad altri settori della meccanica. Soichiro Honda era conosciuto per un curioso abbinamento: equipaggiò una vettura da corsa con un motore di tipo aeronautico a 8 cilindri di 8 litri di cilindrata. Racconti ambigui a parte, tutto questo era solo l’inizio di quel che Honda sarebbe ben presto divenuta.

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Honda, una storia da urlo (allaguida.it)

Il 24 settembre 1948 l’azienda cambiò per sempre l’industria; il suo fondatore notò la necessità del Giappone di avere una nuova motorizzazione. Considerando le pessime condizioni economiche della popolazione e la mancanza di benzina post seconda guerra mondiale, ebbe la straordinaria idea di montare una piccola cilindrata su un telaio di una bicicletta. Creò così un mezzo di trasporto semplice ed economico, ideale in quel preciso momento storico. L’azienda non si limitò a questo – e chiamalo limitare… – variando la produzione ed introducendo numerosi altri modelli di ciclomotori e motociclette, andando a raggiungere splendidi traguardi anche in altri mercati. Un’altra fantastica pagina di storia correlata alla Honda avvenne nel 1963; il brand lanciò sui media americani una campagna pubblicitaria durata ben dodici anni e collegata allo slogan You meet the nicest people on a Honda.

Un’iniziativa, questa, di strepitoso e travolgente successo commerciale e di marketing. Venne influenzato prepotentemente il modo in cui gli statunitensi approcciavano le due ruote e il marchio Honda. Lo slogan impattò pure sulla produzione discografica di quel periodo. La multinazionale ebbe vita facile nella sostituzione di brand inglesi e italiani, soprattutto perché quest’ultimi si rivelarono assai lenti nelle innovazioni meccaniche, estetiche e tecnologiche. Negli anni settanta divenne il maggior costruttore al mondo di veicoli a due ruote, e così è tutt’oggi. E le auto? Nel 1960 iniziò a produrle, dedicandosi inizialmente solo al mercato interno giapponese. Anche grazie alla partecipazione al mondiale di Formula Uno, Honda tentò di imporsi all’intenro del mercato dell’automotive globale.

Dovette però attendere svariati anni prima che gli Stati Uniti mostrassero interesse per le sue realizzazioni. Le vetture in questione erano infatti fin troppo diverse per mentalità e dimensioni rispetto a quelle in uso allora. Le vendite in Europa erano abbastanza difficoltose, pure in virtù del fatto che erano state introdotte misure restrittive sulle importazioni di autoveicoli da parte di alcune Nazioni, al fine di proteggere la produzione locale. Con il tempo, però, il marchio nipponico è riuscito ad imporsi un po’ in tutto il mondo anche dal punto di vista delle quattro ruote.

Honda, non solo mercato: una vita a 300 all’ora

Anche nel motorsport il successo della Honda non si è fatto attendere più di tanto. Iniziò tutto nel 1959, anno in cui iscrisse per la prima volta alcune sue moto al famoso Tourist Trophy dell’isola di Man. La prima vittoria arrivò solo nel 1961 in 125 e 250, mentre per la 500 si dovette attendere il 1966. Quello che sembrava apparentemente un periodo di magra, in realtà si rivelò essere semplicemente un momento di apprendimento.

motorsport honda
Honda, quanti successi anche nel motorsport (allaguida.it – Ansa)

Honda dovette lavorare e imparare molte cose sul telaio, in cui aveva accumulato meno esperienza rispetto ai rivali europei del tempo. Nel 1962 diede vita alla sua pista privata, il circuito di Suzuka. Un autodromo che ha regolarmente ospitato il GP del Giappone del motomondiale dal 1987 al 2003, che ogni anno dà vita alla 8 Ore di Suzuka e che è ampio protagonista dell’unica corsa giapponese presente in Formula Uno. Successivamente venne realizzato il circuito di Motegi, in cui corre attualmente la MotoGP.

Questo è più sicuro e all’avanguardia. Nel motomondiale sono arrivati risultati strepitosi: 19 mondiali piloti e 10 a squadre. Nell’automobilismo il team nipponico si è fatto notare a più riprese. I maggiori risultati sono però arrivati per Honda come motorista: prima con la McLaren dal 1988 al 1992 e poi con la Red Bull fino al 2021 in F1.

Una storia ricca di tradizione e scommesse vincenti: e adesso cambia nuovamente musica

Abbiamo parlato della Honda, che ha costruito una storia intera su tradizione, blasone, idee, novità, innovazioni e scomemsse vincenti. Tenterà di fare lo stesso con la ZV-R, un SUV di segmento C che vuole proporre una posizione di guida più coinvolgente, senza però abbandonare la linea di visuale alta tipica dei veicoli di questo genere. Il telaio è uno dei fattori dteerminanti di questa macchina, con una piattaforma che punta sull’aumentata rigidità strutturale. Fra i motori è presente un ibrido condiviso con la Civic. Una soluzione piaciuta a molti clienti a tal punto che la produzione non è ancora riuscita a mettersi in pari e gli ordini sono stati addirittura sospesi. La posizione di guida è ampiamente regolabile verso l’alto o verso il basso.

Il movimento d’ingresso nell’abitacolo è in ascesa e non in discesa. E’ senz’altro più confortevole rispetto alle auto rivali, con la visibilità di ogni angolo dell’automobile in questione stremamente azzeccata. La visibilità a 360 gradi – con l’ausilio di sensori di serie e ampie superfici vetrate – è davvero di grandioso livello. Honda ZV-R è assai piacevole anche quando si affrontano le curve tra le colline. Lo sterzo è estremamente diretto, e la leggibilità delle ruote anteriori consente di alzare il ritmo delle prestazioni senza preoccuparsi più di tanto. L’elettronica non manca, ma pure senza è davvero una macchina sicura e stabile. Quest’autovettura si ispira al motorsport, si vede e si sente. Il motore è capace di erogare 184 Cv di potenza massima. Le prestazioni si contengono, ma danno anche la possibilità a chi guida di godersi attimi davvero divertenti e adrenalinici.

Ciò che rende tale auto, motoristicamente parlando, davvero interessante, è il rapporto con i consumi. Pur spingendo un po’ di più sull’acceleratore, la differenza non è per niente marcata rispetto ad una guida ‘normale’. Il motore Honda, comparandolo con altri ibridi, è piacevole perché ha la potenza giusta e non fa mai sentire la mancanza di spunto durante i sorpassi autostradali o nella guida in salita. Ha un sistema di simulazione dei giri del motore che risulta piacevole anche quelle poche volte in cui l’alimentazione a benzina si fa sentire un po’ troppo. In ogni caso la benzina si sente poco, perché l’auto va quasi totalmente in elettrico. E’ il propulsore a zero emissioni che detta la potenza dle sistema e che fornisce trazione nella maggior parte delle circostanze.

Il telaio è poi ottimale. E’ rialzato rispetto alla ottima Civic, ma comunque l’altezza da terra non è eccessiva. L’auto di cui vi stiamo parlando è ben ottimizzata a livello di sospensioni. Lo sterzo è piacevole, è perfetto per divertirsi in curva a ritmi abbastanza sostenuti. Non è però preciso come i migliori presenti sul mercato in ambito SUV. I consumi, statisticamente parlando, si attestano fra i 5,2 e 5,5 litri ogni 100 chilometri. Il suo prezzo è di 43700 euro, che non sono pochi per niente per un’automobile di segmento C. Va detto che però di serie sono disponibili:

  • guida semi-autonoma di livello 2;
  • sedili riscladati;
  • Android Auto;
  • Apple CarPlay;
  • sensori di parcheggio anteriori e posteriori;
  • climatizzatore automatico bi-zona;
  • volante in pelle;
  • keyless;
  • retrocamera.
  • nell’allestimento Elegance disponibile ogni colore, incluso nel prezzo, dal bianco ai vari metallizzati.

Per avere qualcosa di più accattivante e lussuoso, sono disponibili la versione Sport da 45500 euro e quellaAdvance da 47600 euro. Al di là dei prezzi, forse effettivamente alti, tale mezzo merita una chance, perché motore, efficienza e posizione di guida sono davvero fantastiche caratteristiche e peculiarità rare al giorno d’oggi.

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