Studio, la pandemia ha cambiato la mobilità individuale

La pandemia da Coronavirus e tutto quello che ne consegue ha portato gli automobilisti in tutta Europa ha cambiare i loro comportamenti alla guida. Questo è quanto emerso dallo studio “Persone, auto e mobilità nel dopo pandemia” realizzato da European Automotive Consumer Research. La ricerca è stata guidata da Automotive Innovation Lab ed è stato affidato a Fjord, società di service design.

Lo studio realizzato su oltre 2mila intervistati, italiani compresi

Secondo quanto emerso dallo studio sui comportamenti degli automobilisti, realizzato attraverso oltre 2mila interviste nei principali Paesi europei, tra cui l’Italia, la pandemia ha fatto crescere un senso di “fragilità” che ha portato tutti ad avere maggiore attenzione alla sicurezza quando si guida. Inoltre, è emersa una nuova funzione dell’automobile, quella del Risk evaders, ovvero dell’evasione del rischio quando si parla di nuova dimensione della mobilità. L’auto, quindi, si è trasformata in un “rifugio sicuro”.

Inoltre, secondo lo studio di EACR, la pandemia da Covid-19 ha accresciuto le preoccupazioni per la salute e l’impatto sull’ambiente. Infatti, secondo quanto emerso, le persone cercano opzioni di mobilità sostenibili. Nello studio, questo è definito “Non guilty mobility”, ovvero una mobilità senza sensi di colpa, quindi più sostenibili e attenta all’ambiente che ci circonda.

Il 55% dei soggetti ha iniziato a muoversi a piedi, ma il 70% ha detto che non potrebbe mai fare a meno di un auto

Dallo studio è emerso che il 46% degli automobilisti, “grazie” alla pandemia, è diventato più consapevole in merito agli impatti ambientali delle automobili con motori tradizionali. Inoltre, il 55% dei soggetti ha iniziato a muoversi a piedi, prendendola come una vera e propria abitudine, mentre il 40% ha scelto soluzioni alternative per spostarsi, come la bicicletta.

Inoltre, il 51% ha iniziato a percepire la propria vettura come un’estensione della propria abitazione e il 70% degli intervistati ha detto che non potrebbe più fare a meno di un’automobile. Dallo studio, inoltre, sono emerse anche alcune percentuali che riguardano la mobilità elettrica. Infatti, il 44% vorrebbe possedere un veicolo elettrico e il 45% prevede di acquistare un modello di questo tipo entro i prossimi tre anni.

Lo studio in Italia: l’80% preferisce possedere un auto di proprietà

Dando un occhio all’Italia, tra i Paesi coinvolti nello studio di EACR, secondo quanto emerso l’80% degli italiani ha detto di preferire possedere un auto di proprietà. Per quanto riguarda i veicoli elettrici, invece, il 64% ritiene che questa tipologia di veicolo siano la miglior soluzione per contrastare i cambiamenti climatici e l’impatto ambientale. Tutto questo, però, non trova riscontro nei comportamenti d’acquisto degli italiani. Infatti, secondo quanto emerso dallo studio, solo il 39% dei cittadini del nostro Paese ha dichiarato di voler procedere all’acquisto di un veicolo elettrico nei prossimi tre anni.

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