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Auto, nel 2050 due su tre saranno ancora a combustione interna

Le auto elettriche sono ormai una realtà nel panorama italiano e mondiale, ma nei prossimi anni faranno fatica a prendere il sopravvento sul mercato.

E’ questa la previsione di un’elaborazione dell’Osservatorio Autopromotec sulla base di studi del Bloomberg New Energy Finance, Goldman Sachs e del Gruppo Wood Mackenzie che evidenzia come nel 2050 il parco circolante mondiale di autovetture sarà ancora composto per i due terzi, con una percentuale del 67%, da auto a combustione interna (benzina, diesel e ibride), per il 28% da full electric e ibride plug-in e per il 5% da auto ad alimentazione alternativa (idrogeno, metano e gpl).

Entro il 2050 saranno vendute più elettriche che auto “tradizionali”

Sempre entro il 2050, però, i veicoli elettrici a batteria diventeranno i più venduti in assoluto, con una quota di mercato del 56%, seguiti da quelli a combustione interna che si attesteranno sul 18% mentre gli ibridi elettrici arriveranno al 16%.

Nonostante la crescita della mobilità elettrica prevista in futuro, che in Europa sarà accelerata dal 2035 – anno a partire dal quale nei Paesi dell’UE non potranno più essere commercializzati veicoli a combustione interna – , le auto ad alimentazione tradizionale continueranno quindi a recitare la parte del leone a livello globale.

Foto Unsplash | Ernest Ojeh

Le auto a benzina e diesel, quindi, rimarranno ancora a lungo sul mercato, nonostante il grande incentivi da parte dei governi, con la concessione di ecobonus e agevolazioni per le auto elettriche; non una buona notizia per il livello di inquinamento, soprattutto per quanto riguarda le auto a gasolio, e per lo svecchiamento del parco auto, che ogni anno vede salire la soglia di anzianità con l’età media delle automobili in Europa, salita a 12 anni nell’ultimo anno preso in esame e l‘Italia che passa da 11,8 a 12,2 anni, in linea con il dato europeo.

Il futuro per le autofficine

L’evoluzione del parco circolante di autovetture e gli sviluppi legati alla diffusione della mobilità elettrica avranno conseguenze importanti anche per il settore dell’autoriparazione. Le officine, i loro gestori e chi ci lavora, al tempo stesso, dovranno viaggiare su due binari.

Da una parte essere continuamente aggiornati sull’evoluzione che le vetture elettriche subiranno anno dopo anno, dall’altra non potranno permettersi il lusso di gettare nel dimenticatoio la loro esperienza pregressa, perché saranno ancora chiamati a sporcarsi le mani per aggiustare un motore a benzina o a gasolio.

Matteo Vana

Laureato in Editoria e Giornalismo, ha iniziato a muovere i primi passi con calcio e motori, due passioni delle quali ha fatto un lavoro. Pubblicista dal 2014, ama lo sport, i viaggi e i fumetti

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Matteo Vana
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