Nelle rotatorie, di chi è la precedenza?

rotatoria alla guida

Un incidente in una rotatoria, di chi sarà mai la colpa?”
Il dubbio assale sempre più frequentemente direttamente proporzionale al proliferare, ormai incessante,delle rotatorie nelle nostre città, ovvero, in caso di incidente, chi mai avrà avuto la precedenza e chi no?

Un dubbio non da poco se si pensa che non esiste neanche una normativa comune in fatto di costruzione di questi scambiatori posti a livello degli incroci, laddove, spesso, insistevano dei semafori, col risultato che ogni comune, così come capita a qualsiasi altro Ente Locale, edifica rotatorie, motu proprio, ispirandosi alla fantasia di questo o quell’altro realizzatore che, quasi sempre, si riporta all’esempio di Paesi dove le rotatorie esistono da molto più tempo che da noi.

Ma c’è di più; neanche il Codice della Strada è chiaro in materia, per il semplice motivo che non c’è menzione nel regolamento che regola la circolazione stradale, circa il modo di affrontare questi particolari incroci regolati, appunto, da rotatorie e, dunque, si lascia all’automobilista e al suo buon senso, quando ce l’ha, il modo di affrontare le rotatorie e regolarsi in caso di incidente. All’estero è ben diverso, invece, in Inghilterra, ad esempio, il Codice della Strada inglese dedica un ampio spazio alle “Roundabaut”, appunto le rotatorie, con largo uso di cartelli esplicativi sui comportamenti da tenere.

A tal proposito diciamo subito che esistono tre tipi di rotatorie: europee o anche dette alla francese, tradizionali e miste. Nelle rotatorie alla francese, che, per’altro, sono quelle che ultimamente vengono costruite più frequentemente, ha precedenza chi le percorre. In quelle tradizionali, invece, ha la precedenza chi viene dalla destra, nelle ultime, ha la precedenza chi proviene dalla strada più importante.

Dunque, allo stato dei fatti, nel momento in cui ci si appresti ad impegnare una rotatoria, oltre al fatto di moderare la velocità, si badi ai cartelli che indicano o meno il diritto di precedenza, ma lo si faccia senza piantarsi sulla strada, meglio procedere a bassa velocità che fermarsi nel bel mezzo della strada cercando di capirci qualcosa, a meno che non ci si trovi a percorrere una rotatoria alla francese, dove per dare la precedenza bisogna proprio fermarsi.

Importante anche porre attenzione ai cosiddetti “denti di pescecane”, sono segnali posti a terra e obbligano l’automobilista a fermarsi dando precedenza, da notare, tuttavia, che l’altrui diritto di precedenza andrà osservato sempre, ma si regoli anche il tempo affinché l’automobilista che ne usufruisca, non subisca intralcio dal nostro comportamento, ma al contempo, se questi è distante e ragionevolmente si intuisca che possiamo liberare l’incrocio senza arrecare pericolo, affrettiamoci a disimpegnare la strada, passando prima di incrociarlo, a meno che quest’ultimo non affronti la strada a velocità elevata.

Le rotatorie sono state create, insomma, per snellire il traffico che, spesso, i semafori paralizzavano e richiedono una guida più attenta, sicuramente, ma anche più dinamica; peccato, che come altre volte avvenuto, in Italia, prima si fanno le cose e poi si regolamentano efficacemente.

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