Stop auto a combustione: sale la preoccupazione in Italia, mentre Francia e Germania annunciano battaglia

L’Unione Europea ha intenzione di vietare la vendita di auto a combustione a partire dal 2035. Ma la proposta della Commissione Europea solleva preoccupazione nei costruttori di automobili che si appellano ai governi per chiedere una ulteriore proroga rispetto alla scadenza fissata dall’UE. Nonostante la proposta sia ancora lontana dal diventare legge, è scontro aperto tra l’Unione Europea e i governi francese e tedesco, pronti a un braccio di ferro per ritardare la misura e introdurre un periodo di eliminazione piĂą graduale.

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Stop auto a combustione dal 2025: preoccupazione in Italia

Forte preoccupazione anche nella filiera automobilistica italiana. L’Anfia ha infatti definito “insostenibile” lo sforzo che il comparto dovrĂ  sostenere per adeguarsi alle richieste annunciate ieri dalla Commissione Europea.

Pur essendo consapevoli dell’importante ruolo che l’industria dell’automotive puoĚ€ giocare” nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del Green Deal europeo, “riteniamo che lo sforzo richiesto dall’attuale proposta non tenga in debito conto degli impatti industriali, economici e sociali di scelte cosiĚ€ ambiziose e categoriche“, spiega ancora l’Anfia.

Ma la risposta critica di Anfia non finisce qui. Anche la scelta “di non prevedere meccanismi di flessibilitaĚ€ nella transizione, tra cui quelli per i piccoli costruttori” evidenzia da parte della Commissione europea un approccio ideologico, “penalizzando fortemente le nicchie d’eccellenza“, in particolare quelle italiane.

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Francia e Germania annunciano battaglia

Al via il braccio di ferro tra Unione Europea da una parte e Francia e Germania dall’altra. Infatti, rispetto a quello adottato dall’Europa, la Francia ha previsto un approccio piĂą indulgente, con una riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030, a fronte del 60% stabilito dall’UE. La posizione del presidente Macron si delinea dopo gli incontri con i massimi dirigenti di aziende come Stellantis e Renault, oltre a fornitori come Valeo, Faurecia e Plastic Omnium.

Anche il ministro tedesco dei trasporti, Andreas Scheuer, è intervenuto sulla questione: “Credo che tutti i produttori di auto e camion siano consapevoli che stanno arrivando indicazioni piĂą rigide. Ma devono essere tecnicamente fattibili“. Il governo tedesco ha ribadito inoltre l’importanza di supportare maggiormente i veicoli ibridi plug-in e i camion pesanti a idrogeno, senza contare che diverse case automobilistiche hanno espresso preoccupazione anche per i posti di lavoro che potrebbero andare persi nella transizione verso l’elettrico.

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