Di Tommaso Giacomelli | Giovedì 21 aprile 2016
Si alza nuovamente la bufera intorno al Dieselgate, stavolta nell’occhio del ciclone è finito un grande produttore giapponese, Mitsubishi. I vertici del Marchio hanno dichiarato ufficialmente di aver manipolato impropriamente i risultati dei test sulle emissioni e dei consumi di carburante per presentare poi dei tassi migliori di quelli attuali. Questa notizia ha fatto il giro del mondo e il titolo in poche ore ha perso il 16% in borsa e sono stati bruciati qualcosa come 1,2 miliardi di dollari di ricapitalizzazione. Il caso riguarda un ingente quantitativo di vetture (600.000), che nel mercato europeo non sono importate, ma che rimangono vincolate invece a quello casalingo. Infatti si parla di 600.000 microcar finite nell’odissea del Dieselgate, anche se non sono motorizzate a gasolio, ma oggi questo titolo viene utilizzato per indicare quel filone scandalistico dei risultati “taroccati” per quanto riguarda emissioni e consumi.
Parole di Tommaso Giacomelli