Di Tommaso Giacomelli | Giovedì 21 aprile 2016
Tetsuro Aikawa, numero uno di Mitsubishi ha preso subito la parola ed ha cercato di salvare il salvabile, porgendo istantaneamente le sue scuse: “Voglio esprimere le mie scuse più profonde a tutti i nostri clienti e alle altre parti coinvolte – ha detto di fronte al Ministro dei trasporti giapponese – abbiamo deciso di arrestare la produzione e la vendita dei modelli coinvolti“. Le vetture in questione sono piccole auto, eK Wagon e la eK Space vendute solo in territorio nazionale. Per evitare che lo scandalo si propaghi a macchia d’olio e che finiscano sotto la lente d’ingrandimento anche altre auto del marchio, è stato assicurato che sarà nominato un comitato di esperti terzi per la verifica delle modalità di rilevazione su tutta la gamma. I risultati di tali nuovi test saranno pubblicati non appena disponibili. L’ammissione di colpa è stata compiuto, ma paradossalmente questo comporta quasi un danno di immagine evidente e controproducente, come la situazione e il caso Volkswagen ha dimostrato.
Parole di Tommaso Giacomelli