Di Roberto Speranza | Venerdì 10 luglio 2015
Consideriamo alcuni fra i tanti strumenti per la sicurezza alla guida disponibili al giorno d’oggi. Rilevamento pioggia, mantenimento corsia, profondità e direzione luci, duplicazione informazioni sulla marcia (come velocità e direzione navigazione), parcheggio.
Cos’hanno in comune tra loro? Innanzitutto sono tutti riconducibili ad una categoria il cui nome in inglese è racchiuso dalla sigla ADAS (Advanced Driver Assistance Systems, sistemi avanzati di assistenza al guidatore). In secondo luogo, sono tutti dispositivi che “passano” attraverso il parabrezza, quando non ne fanno addirittura parte integrante, come gli HUD, Head-Up Display, visori a sovraimpressione di origine aeronautica e ora presenti in diverse auto di fascia alta.
Gli altri passano dal parabrezza nel senso che il loro funzionamento lo attraversa. Inizialmente alcuni dei sensori venivano installati solo dietro la griglia del radiatore. Ma oggi si trovano spesso dietro lo specchietto retrovisore interno, insieme ad una telecamera (e quindi “guardano davanti” rispetto alla macchina).
Parole di Roberto Speranza